Il Museo Archeologico
Di indubbia importanza mondiale, il Museo Archeologico occupa un'area un tempo occupata da una abbazia cistercense. Notevole è la quantità di materiale e di reperti archeologici esposti in tutte le sale. Suddivisi per periodo, essi coprono oltre 3000 anni di storia.
Imponente e maestosi il Telamone, il gigante di pietra, proveniente dalla struttura del tempio di Giove Olimpico, è collocato all'interno della sala più grande del museo insieme al altri affascinanti reperti e plastici.
Adiacente al museo, sul lato sinistro dell'ingresso alla chiesa, troviamo l'Oratorio di Falaride, tempietto di non facile attribuzione di mt. 10,90 x 7,40. Secondo un'antica leggenda qui sorgeva il palazzo di Falaride, tiranno di Akragas. In effetti però l'edificio non ha nulla a che vedere con questo tiranno ricordato più per la sua crudeltà e per il metodo usato per giustiziare i sui nemici che per l'abilità di politico. La tradizione vuole che avesse fatto costruire un toro di bronzo in cui venivano rinchiusi i malcapitati mentre un fuoco veniva acceso sotto il ventre della statua. Le grida dell'uomo richiuso uscivano fuori attraverso la bocca del toro come lucubri muggiti. Si narra che il primo a provare tale tortura sia stato Perilao, l'artefice stesso di questo strumento così sciaguratamente ingegnoso.
Antistante l'Oratorio è l' "Ekklesiastérion", un piccolo anfiteatro che poteva ospitare 3000 cittadini che lì si riunivano per proporre leggi e discutere i problemi della città. Ogni riunione era preceduta dal sacrificio al dio Zeus di un vitello o di un maiale.