Il Tempio di Ercole
Lasciata la zona recintata del tempio di Giove, cominciamo ora a percorrere la Via Sacra della Collina dei Templi, partendo dal tempio di Ercole.
Questo è certamente il più datato fra i templi eretti nell'antica Akragas. Riconducibile al 520 a.C., è di stile dorico e occupa complessivamente un'area di circa 1.700 mq. Le sue dimensioni sono inferiori solo a quelle del tempio di Giove.
Gli akragantini erano particolarmente devoti ad Ercole. A questo semidio inviato sulla terra per combattere e distruggere i mostri e le forze malefiche della natura, essi avevano dedicato le "Feste Eraclee". Narra Cicerone che nel tempio si venerava una stupenda statua bronzea del dio, cui i fedeli ne avevano consumato con i propri baci, le labbra e il mento.
Il proconsole romano Verre, che comandava e rubava in tutta la Sicilia, tentò di trafugare nottetempo la statua, ma i suoi uomini non furono in grado di rimuoverla. Dato l'allarme, i cittadini misero in fuga i ladri. Successivamente gli akragantini misero delle guardie a custodia delle numerose opere che la città possedeva. Il tempio fu poi distrutto da un tremendo terremoto; le attuali otto colonne furono risollevate e ricollocate nelle originali sedi negli anni Venti. Il merito dell'opera va all'appassionato archeologo inglese Sir Alexander Hardcastle, la cui tomba può essere visitata nell'angolo N-E del cimitero monumentale di Bonamorone.