Ubicazione
In territorio di Licata. Si raggiunge dalla SS 115 con agevole strada asfaltata che conduce alle spiagge balneari. Poi si devia a destra e si sale al promontorio di fronte all'isola di S. Nicola, forse la Millaha antica.
Posizione
Su una elevata collina in posizione straordinariamente panoramica.
Corrispondenze
Supera la Torre di Gaffe verso ponente e spinge la guardia fino a Punta Tenna ed oltre. A levante doveva corrispondere sia con la Torre della Caduta - oggi non più esistente poiché la zona fu usata come cava di roccia durante la costruzione del porto di Licata - sia con il Castel S. Angelo.
Tipologia costruttiva
Insolitamente di sezione ottagonale, con cantonali in pietra calcarea bianca che risalta con bell'effeto cromatico sulle pareti intonacate. Fino a metà altezza il corpo è pieno e rastremato fino ad una fascia di conci rettangolari che sorreggono un cordone che fuoriesce elegantemente dai prospetti e demarca l'inizio delle pareti a piombo dell'unico ambiente al primo piano. L'ingresso, come sempre, era aggiungibile con una scala esterna a pioli. Al terrazzo si accedeva dall'interno mediante una bella apertura circolare ed assiale realizzata sfalsando i conci di pietra disposti ad anello. Nelle vicinanze, a circa trenta metri ad Est sono i ruderi di una antica torre a base circolare mai individuati dagli studiosi. Questa, di pessima fattura, realizzata con pezzame calcareo di varie dimensioni, sembra essere il residuo della torre preesistente in zona. Ciò conferma che questo sito è un naturale punto di osservazione.
Storia
Probabilmente realizzata quando la adiacente era ormai pericolante. Torre di feudo sotto la giurisdizione del Duca di Palma. Questi nel 1808 e 1811 chiedeva alla città di Licata di provvederla di armi e di restaurarla (Mazzarella). Si può ipotizzare che il comune di Licata optò allora per una totale
ricostruzione. Si spiegherebbe così la sua insolita forma ottagonale.